da Diritto24.it
Per evitare il rischio che il
danno non patrimoniale non venga liquidato nella sua integralità e completezza,
e che si cada così nell'errore di dar vita ad un vero e proprio "vuoto
risarcitorio", la Suprema Corte torna, con due recentissime sentenze, a
fornire precisazioni e chiarimenti circa la corretta interpretazione da
attribuire ai principi stabiliti dalle note "sentenze di San Martino"
del 2008 (le famose pronunce delle Sezioni Unite, numeri 26972-26976/2008).
Le pronunce in argomento,
entrambe dalla terza sezione civile della Cassazione, sono, dalla più remota
alla più recente, la numero 9320/2015 (depositata lo scorso 8 maggio) e la
numero 12594/2015 (depositata il 18 giugno).